Teatro

Con l'Amat, la danza marchigiana sbarca in Olanda

Con l'Amat, la danza marchigiana sbarca in Olanda

Grazie al lavoro dell’AMAT - unico soggetto di promozione e formazione del pubblico per le attività coreutiche della regione Marche – volto al monitoraggio delle realtà produttive ed organizzative della danza contemporanea e di ricerca marchigiane, Giulio D’Anna, artista di originario di San Benedetto del Tronto che vive tra l’Italia e l’Olanda, sarà ospite con Parkin’son – lavoro vincitore dell’importante Premio Equilibrio 2011 - della prestigiosa Piattaforma della danza olandese “Nederlandse Dansdagen Maastricht” che avrà luogo dal 5 al 7 ottobre 2012 a Maastricht. La Piattaforma, giunta alla quindicesima edizione, presenta giovani coreografi e spettacoli di compagnie stabili olandesi, ed è ormai un punto di riferimento per la danza contemporanea europea data la vivacità creativa degli artisti che la animano.

Lo spettacolo porta la firma della danza marchigiana. La produzione – a firma di Fondazione Musica per Roma, stichting Gillen - è infatti sostenuta dal progetto “Civitanova Casa della Danza”, città che nell’ottobre 2011 ha visto la compagnia in residenza presso la Foresteria Imperatrice Eugenia e il Teatro Annibal Caro. Parkin’son è anche realizzato da Officina Concordia, un progetto di Comune di San Benedetto del Tronto e AMAT. Inoltre il lavoro di Giulio D'Anna - marchigiano di nascita e olandese di formazione – è sostenuto dalla Piattaforma Matilde, progetto di Regione Marche e AMAT per la nuova scena marchigiana.

Quali sono le differenze tra la generazione del ’49 e quella dell’80? Cosa raccontano due corpi essendo, allo stesso tempo, l’uno l’idea del futuro e l’altro il suo passato? In Parkin’son gli interpreti sono un terapista di 62 anni, senza una formazione in danza e un coreografo di 31 anni: due generazioni a confronto, un padre e suo figlio per raccontarsi attraverso il corpo. Padre e figlio D’Anna, come se uscissero da una delle storie di “Vite di uomini non illustri” di Giuseppe Pontiggia, esplorano la loro relazione sul palco: una collezione di eventi personali, drammatici e non, che trovano la propria testimonianza sulle linee della pelle e sulle forme di due corpi legati dal sangue e dalla propria storia. Il progetto nasce dal desiderio di usare “il limite” come fonte di possibilità e di raccontare le due storie con la scansione cronologica delle vite illustri, puntando all’esaltazione di momenti e fatti che, ad un occhio esterno, potrebbero non sembrare degni di nota ma che rendono l’esistenza memorabile.

Per informazioni: www.nuovascenamarche.it